5. Centraline: modalità di riprogrammazione.


Get Maxtuning chat group | Goto Maxtuning website
La strada più classica da seguire per rimmappare una centralina è quella della rimozione della
memoria, la quale viene asportata, riscritta nella postazione di lavoro e risaldata. Alla fine, una
attenta prova su strada o sul banco permetterà di testare i risultati dell’intervento e se qualcosa non
dovesse andare bene bisognerà ri-asportare la memoria e ripetere tutto.
Un altro sistema di riprogrammazione è quello dell’ emulazione in tempo reale, un sistema che
certamente garantisce una maggiore precisione di intervento, in quanto consente di verificare istante
per istante le tabelle in cui va a leggere la centralina. Infatti, utilizzando questo metodo, le caselle
attive (delle varie tabelle) durante il funzionamento vengono evidenziate con un colore diverso sul
monitor dal software di modifica e quindi risulteranno facilmente individuabili.

Nell’emulazione in tempo reale, si dovrà sempre asportare la eprom dalla centralina, collegando al
suo posto il computer. Il programma di modifica permetterà di simulare la memoria e di leggere sul
monitor le vaie mappe durante il funzionamento del motore. Il tutto durante una prova su strada, in
cui si procederà ad oltranza fino al raggiungimento di risultati giudicati soddisfacenti. Ebbene, dopo
aver individuato e riscritto le zone da modificare (sempre durante la prova su strada), il nuovo
programma di rimappatura viene salvato sul computer per poi essere riscritto nella eprom. Solo
allora la eprom potrà essere rimontata. Le difficoltà insite in questo sistema di riprogrammazione
sono eminentemente pratiche, perché sarà necessario circolare su strada con emulatore (cioè, quel
dispositivo elettronico che, interfacciato col computer, simula la presenza della eprom nella
centralina),

computer e relativi cavi collegati alla centralina: fondamentale, in tali casi, sarà la messa in sicurezza
dei cablaggi di fortuna.
L’ultimo sistema utilizzabile per riprogrammare una centralina è quello della riprogrammazione per
via seriale. Questo sistema permetterà di intervenire attraverso la presa diagnosi, senza però dare la
possibilità di verificare in tempo reale i risultati della modifica, un po’ come nel caso del primo
sistema: la fase di riprogrammazione è cioè differenziata rispetto alla fase di prova su strada e di
verifica, per cui nel caso non si sia soddisfatti dei risultati ottenuti bisognerà ripetere la
riprogrammazione sino al raggiungimento di risultati giudicati soddisfacenti. Tutto ciò perché non è
ancora possibile intervenire a propulsore avviato quando si dialoga per via seriale con la centralina.
E’ ovvio, però, che con questo sistema non sarà necessario asportare (e poi risaldare) la memoria
per poterla modificare.
Un discorso a parte va fatto per le centraline aggiuntive, alcune delle quali offrono il vantaggio di
poter sfruttare le mappe elaborate solo quando si intervenga su un apposito interruttore posto
nell’abitacolo. All’uso di moduli aggiuntivi si ricorre di solito quando ci si trova di fronte ad una
centralina dotata di EPROM non asportabile e non rimappabile. Tali moduli intercettano i segnali
captati dai vari sensori presenti nel propulsore e li variano ancora prima che la centralina possa
elaborarli, permettendo così di variare alcuni parametri di funzionamento del motore. Spesso, però, i
moduli aggiuntivi installati su motori benzina possono agire soltanto sull’anticipo di accensione e
non sui tempi di iniezione, limitando così le possibilità di intervento e quindi anche la resa finale. Più
efficace sarà invece l’uso di questi componenti su motori turbodiesel common rail, perché in questi
casi si riuscirà anche a variare la portata del gasolio e la pressione del turbo.